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Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme. Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.

lunedì 16 dicembre 2013

Il cerchio della gioia

 
     
 Un giorno, non molto tempo fa, un contadino si presentò alla porta di un convento e bussò energicamente. Quando il frate portinaio aprì la pesante porta di quercia, il contadino gli mostrò, sorridendo un magnifico grappolo d'uva.
«Frate portinaio» disse il contadino «sai a chi voglio regalare questo grappolo d'uva che è il più bello della mia vigna?» «Forse all'Abate o a qualche frate del convento.»
«No, a te!". «A me?" Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia. «Lo vuoi dare proprio a me?»
«Certo, perché mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo. Voglio che questo grappolo d'uva ti dia un po' di gioia!».
La gioia semplice e schietta che vedeva sul volto del frate portinaio illuminava anche lui.

Il frate portinaio mise il grappolo d'uva bene in vista e lo rimirò per tutta la mattina. Era veramente un grappolo stupendo. Ad un certo punto gli venne un'idea: «Perché non porto questo rappolo all'Abate per dare un po'di gioia anche a lui?»
Prese il grappolo e lo portò all'Abate.
L'Abate ne fu sinceramente felice. Ma si ricordò che c'era nel convento un vecchio frate ammalato e pensò: «Porterò a lui il grappolo, così si solleverà un poco.»  Così il grappolo d'uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato. Costui pensò infatti che il grappolo avrebbe fatto la gioia del frate cuoco, che passava le giornate ai fornelli, e glielo mandò. Ma il frate cuoco lo diede al frate sacrestano, per dare un po' di gioia anche a lui, questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro.  
Finché, di frate in frate il grappolo d'uva tornò dal frate portinaio (per portargli un po' di gioia). Così fu chiuso il cerchio. Un cerchio di gioia.
Bruno Ferrero

Anche noi possiamo formare un cerchio di gioia facendo felici chi c’è intorno. L’amore si propaga e… basta “un poco di zucchero”… (ricordate Mary Poppins?), per sprigionare un’energia positiva carica di gioia: “Basta un atto di gentilezza, una carezza, un bacio, una parola buona, un sorriso per addolcire il cuore degli altri e illuminarne il volto.
La gioia è la bacchetta magica della vita. Basta imparare la formula magica che fa muovere la bacchetta: “Basta un poco di zucchero e la gioia…”
Ieri ho letto una riflessione molto bella di padre Antonino Minieri della Parrocchia “ Nostra Signora di Lourdes” in Sorrento. Gli ho chiesto il permesso di utilizzarla per il nostro blog in questa terza settimana d’Avvento in cui dobbiamo alimentare la fiamma della gioia.. Mi ha risposto “ Certo, mi fa piacere… santa giornata.” Ecco, io ho provato tanta gioia e desidero condividerla con voi così come la profonda riflessione di Padre Antonino Minieri.
 
La riflessione
L'invito di Dio oggi è chiaro: "Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino" (Fil 4,4-5). Mi dispiace che spesso queste parole restino soltanto parole, anche per noi credenti ... come invertire la tendenza? Raccontiamoci le gioie che proviamo ... è più semplice, forse siamo diventati "troppo bravi" a raccontare i nostri problemi/drammi/delusioni ... non ci siamo allenati a raccontare le nostre gioie ... e più non le raccontiamo più non sappiamo metterle in evidenza ... e più non le mettiamo in evidenza più la gioia ci sembra una chimera, la parola di un mondo fantastico che non ha nessun contatto con la realtà ... tiriamo fuori il coraggio di disturbare gli altri ... "Ti devo parlare!" ... "Cosa di è successo di male?" ... "Niente!" ... "e allora, perché devo ascoltarti?" ... "solo per raccontarti una gioia ..."

P.S. Comincio io: nella foto una delle mie gioie più grandi, che ho provato e che sempre proverò ... l'alba sul Molare ...
 
 Foto: L'invito di Dio oggi è chiaro: "Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino" (Fil 4,4-5). Mi dispiace che spesso queste parole restino soltanto parole, anche per noi credenti ... come invertire la tendenza? Raccontiamoci le gioie che proviamo ... è più semplice, forse siamo diventati "troppo bravi" a raccontare i nostri problemi/drammi/delusioni ... non ci siamo allenati a raccontare le nostre gioie ... e più non le raccontiamo più non sappiamo metterle in evidenza ... e più non le mettiamo in evidenza più la gioia ci sembra una chimera, la parola di un mondo fantastico che non ha nessun contatto con la realtà ... tiriamo fuori il coraggio di disturbare gli altri ... "Ti devo parlare!" ... "Cosa di è successo di male?" ... "Niente!" ... "e allora, perché devo ascoltarti?" ... "solo per raccontarti una gioia ..." P.S. Comincio io: nella foto una delle mie gioie più grandi, che ho provato e che sempre proverò ... l'alba sul Molare ...
 Che ne dite bambini  di continuare noi raccontandoci le nostre gioie e di condividerle  poi con chi ci segue sul nostro blog?
L’idea di don Antonino Minieri mi piace molto. Anche così possiamo formare un cerchio di gioia
 

 

3 commenti:

  1. Al corso d' inglese, il mio amico Alessio ha combinato un guaio: ha fatto cadere molti pastelli. Io l' ho aiutato a raccoglierli e lui è stato felice, perchè ha capito la mia amicizia. Flavio

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  2. Bravissimo Flavio. Condividiamo la gioia. Ecco, mi hai fatto felice perché con un semplice gesto hai illuminato di gioia il cuore di Alessio e addolcito il mio. Il cerchio comincia a formarsi... "Basta un poco di zucchero..."

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  3. GRAZIE ,ALLEGRO GIOIOSO E DIVERTENTE , CON IMMENSA GRATITUDINE

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