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Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme. Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.

domenica 23 dicembre 2012

I Re Magi

Leggenda Orientale
Quando i tre Magi videro spuntare in Oriente la stella miracolosa,  sollecitarono i preparativi per andar a render omaggio al divino infante.
Melchiorre e Gaspare fecero caricare parecchi cammelli di oro, incenso e mirra; ma il re Baldassarre non sapeva risolvere il da farsi.

Egli era padre di parecchi bambini, che giocavano sui ricchi tappeti sotto la tenda di porpora; bei fanciulli dalla carnagione dorata e dagli occhi neri; il suo orgoglio insomma, la sua gioia.
E, guardandoli pensava, con maggior tenerezza dei suoi compagni, al povero re appena nato: il quale per culla non aveva che un po' di paglia nella stalla di Betlemme.
«E’ un Dio,» pensava il buon re Baldassarre « ma è un bambino».
Come si potrebbe onorarlo degnamente ? Rifletté a lungo il brav'uomo, fissando i figlioli, di cui il maggiore addentava, un grosso fico seccato al sole; il secondo succhiava una chicca di miele; la terza, una graziosa bambina, con atto materno, cullava fra le braccia una bambola vestita, come lei, di seta bianca ricamata in oro.
A quella vista, il re alzò il capo con un sospiro di soddisfazione e si mise a preparare i suoi doni. Un cammello, uno solo, fu caricato di oro e di profumi.
Su cento altri fu posta una soma ben diversa: fichi, datteri, miele, dolci squisiti, conserve deliziose, giocattoli meravigliosi.
Quando tutto fu all'ordine, la carovana, si mise  in moto. Dinanzi marciavano i Re Magi, con la corona in testa. Seguivano gli schiavi con la lunga fila dei cammelli; chiudeva il corteo una numerosa schiera di ufficiali, ministri, ecc.
Per molti giorni e molte notti, la brillante comitiva, viaggiò
attraverso il deserto, offrendo un magnifico spettacolo così alla luce ardente del sole, che al mite raggio della luna. Guidati dalla stella rivelatrice, i tre Re giunsero finalmente a Betlemme, dove i pastori li avevano preceduti, recando pur essi i loro doni.
Presentatisi al divino fanciullo,si curvarono ad adorarlo, e deposero ai suoi piedi, fra mezzo agli agnellini e alle bianche colombe già offerte a Gesù, le ricchezze portate seco dall'Oriente. Ma il buon re Baldassarre, il padre tenero dei suoi bambini, volle baciare le manine al fanciullo divino e presentargli lui stesso un bel fantoccio, per vederlo sorridere. Gesù stese le mani verso il giocattolo.
Un Dio però non è un fanciullo come gli altri. Egli si mostrò lieto, per far lieto il buon re; ma il  giocattolo non era per lui. Altre cure, altri pensieri germogliavano in quella testa di bimbo. E però, narra la leggenda, che tutti i doni furono messi da parte, nessuno può dir dove, ma non si esauriscono mai; e i Magi vanno ogni anno a prenderne per riempire le scarpette dei bimbi buoni e felici. I quali, a loro volta, imitando l'esempio del buon re Baldassarre, ne danno parte ai bimbi poveri, cui spesse volte la paglia serve da letto.
Tratto Da “ Il Lieto Fine “

Letture illustrate per i fanciulli del 1894
 

Dialogo tra i Magi e Maria
I magi: "Una stella ci ha annunciato
che Colui che è nato è il re dei cieli.
Tuo figlio comanda gli astri,
che sorgono solo al suo ordine". 
Maria: "E io vi rivelerò un altro segreto,
perché ne siate persuasi:
ho dato la luce a mio figlio.
Egli è figlio di Dio.
Andate, e annunciatelo alle genti!"

I magi: "Pure la stella ce l'aveva fatto conoscere,
che tuo figlio è figlio di Dio e Signore".

Maria: "Mari e monti lo testimoniano;
tutti gli angeli e tutte le stelle:
Egli è il figlio di Dio e il Signore.
Datene l'annuncio nelle vostre terre,
che la pace si diffonda nel vostro paese".

I magi: "Che la pace del tuo figlio
ci riporti nel nostro paese,
senza pericoli come siamo venuti,
e quando Egli dominerà il mondo,
che visiti e benedica la nostra terra".

Maria: "Esulti la Chiesa e intoni gloria,
per la venuta del figlio dell'Altissimo,
la cui luce ha illuminato cielo e terra,
benedetto Colui la cui nascita
allieta il mondo!"
Efrem Siro (306-373)

2 commenti:

  1. CARA MAESTRA, MI DISPIACE DI NON AVER PARTECIPATO ALLA FESTA DI NATALE. VI MANDO TANTI AUGURI. CI VEDIAMO L'ANNO PROSSIMO.
    FLAVIO

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    Risposte
    1. Flavio, sei mancato anche tu a tutti noi. Te lo posso assicurare. Tanti auguri di un sereno e felice Natale anche a te e alla tua famiglia.

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