Un giorno un modesto fiammifero si avvicinò a una bellissima candela ben decorata, con lo stoppino bianco teso in alto verso il cielo.
Il fiammifero rivolgendosi alla candela disse: «Ho l'incarico di accenderti».
«Oh no!» rispose la candela spaventata.
«Giammai! Se brucio, i miei giorni saranno contati, e nessuno ammirerà più la mia bellezza perfetta».
Il fiammifero con molto riguardo le rispose: «Vorresti rimanere fredda e rigida per sempre? Quale prospettiva di vita potrai mai avere?»
«Bruciare mi procurerà dolore e consumerà le mie energie», sussurrò la candela piena la paura.
«È vero!» rispose il fiammifero. «Ma è proprio questo il segreto del nostro compito: io e te siamo chiamati a essere luce. Quello che io posso fare da solo è ben poco. Esisto soltanto per accendere il fuoco in te. Se mi impedisci ciò, la mia vita sarà priva di senso. Tu sei una candela e il tuo compito è splendere per gli altri e offrire calore. Ogni energia consumata e ogni dolore che offri in sacrificio saranno trasformati in luce. Nel consumarti tu non sarai perduta. Altri continueranno a portare avanti il tuo fuoco. Se ti rifiuti di bruciare, perirai».
Adesso la candela aveva compreso e senza esitare protese lo stoppino al fiammifero e disse: «Ti prego, accendimi!»
E una calda luce li circondò.
Mario De Lisio
Accendiamo nei
nostri cuori la candela della salvezza, Gesù chiama tutti gli uomini a
incontrarsi con lui: egli vuole essere il Salvatore di tutti. Andiamo con
Giuseppe e Maria a Betlemme, lì nasce Gesù, la vera luce del mondo.
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Un’umile grotta solo offrirà
Betlemme, piccola città.
presto verrà tra noi Gesù.
Un’umile grotta solo offrirà
Betlemme, piccola città.
Qui nascerà il
Redentor.
La candela di Betlemme, luce di Salvezza
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