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Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme. Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.

venerdì 14 dicembre 2012

Accendiamo la Gioia

HATEM IL BUONO 
C'era una volta un signore molto ricco che aveva un figlio.
Questo figlio si chiamava Hatem ed era molto buono con i poveri: li aiutava in ogni modo, dava loro cibo e vestiti e avrebbe dato perfino la vita se fosse stato necessario.
Il re di quella terra sentì parlare di quest'uomo così buono e divenne geloso della sua popolarità. Ordinò alle sue guardie di bruciare la casa di Hatem e di appendere un cartello nella strada:
«Chi mi porterà Hatem vivo o morto riceverà una ricompensa di 25.000 ducati d'oro».
Gli amici di Hatem lo avvertirono e gli dissero di abbandonare subito la città. Così travestito da mendicante si rifugiò nella foresta. Camminò per miglia e miglia finché trovò una caverna dove poté riposarsi.
Si era appena seduto su un tronco e stava riflettendo sulla sua sventura, quando sentì un povero tagliaboschi che, appoggiato ad un albero lì vicino, diceva: «Se trovassi Hatem tutti i miei problemi sarebbero risolti».
Hatem ebbe pietà del vecchio e gli disse: «Eccomi, sono Hatem. Portami dal re e riceverai la ricompensa promessa».
Il vecchio rimase stupito, ma non seguì il consiglio di Hatem perché non voleva che egli morisse.
All'improvviso si sentì un fruscio tra i cespugli e, prima che Hatem potesse capire di cosa si trattasse, quattro guardie del re lo avevano bloccato.
Ogni guardia desiderava per sé l'intera ricompensa e cominciarono a discutere. Ognuna di loro sosteneva di avere trovato Hatem per prima. Alla fine lo portarono al Palazzo reale dove il re in persona lo interrogò.
Hatem disse che l'unica persona che meritava veramente la ricompensa era il povero tagliaboschi, il primo che lo aveva trovato. Il re fu colpito dall'onestà di Hatem e scese dal trono per abbracciarlo.
Hatem divenne ministro del re e il vecchio tagliaboschi ebbe i ducati che gli spettavano.

 
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È più bella la festa del Natale se condividiamo con gli altri la nostra gioia, a volte basta un semplice sorriso, una carezza, una parola buona, un sostegno, un aiuto. Non è difficile. Provare per credere...


Sulla gioia
Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli,
donate loro sempre un gaio sorriso;
donate loro non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore.
Può darsi che non si sia in grado di donare molto,
però possiamo sempre donare la gioia
che scaturisce da un cuore colmo d'amore.

Se sarete colmi di gioia, la gioia risplenderà nei vostri occhi
e nel vostro aspetto, nella vostra conversazione e nel vostro appagamento.
Non sarete in grado di nasconderla poiché la gioia trabocca.
La gioia è assai contagiosa.
Cercate, perciò, di essere sempre
traboccanti di gioia dovunque andiate.
 

La gioia è amore, la conseguenza logica
di un cuore ardente d'amore.
La gioia è una necessità
e una forza fisica.
la nostra lampada arderà
dei sacrifici fatti con amore
se siamo pieni di gioia.
 

Che Dio vi renda in amore tutto l'amore che avete donato
o tutta la gioia e la pace che avete seminato attorno a voi,
da un capo all'altro del mondo
Madre Teresa di Calcutta 

”Quando nacque il Bimbo a Betlemme
era notte, e sembrava mezzogiorno.
Mai le stelle splendenti e belle
si videro così:
e la più luminosa
andò a chiamare i Magi in Oriente.
Di fretta si svegliarono gli uccelli
cantando in una forma tutta nuova,
persino i grilli con gli stridi,
è nato, è nato, dicevano,
il Dio che ci ha creato.
Sebbene fosse inverno, bel Bambino,
sbocciarono a migliaia rose e fiori...”.
Sant’Alfonso
Accendiamo la Gioia
perché la gioia del Natale è gioia solo se è gioia di tutti

 

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