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Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme. Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.

mercoledì 24 dicembre 2014

Accendiamo la Festa

Siamo prossimi alla Capanna dove, da  più di duemila anni, nasce un Bambinello che è fonte di  Luce, Amore, Speranza, Gioia per l’intera umanità.

Accendiamo la festa nei nostri cuori, il Natale è ormai ad un soffio da noi!
Rafforziamo  il tempo della nostra attesa rinnovando nei nostri cuori la pace, l’amore, speranza, la carità, la fede. Andiamo incontro a Gesù con le lampade accese. La sua parola di salvezza illuminerà la nostra strada.
Vieni Gesù. Ti aspettiamo.

Questo non si era mai visto: una candela che rifiuta di accendersi. Tutte le candele dell'armadio inorridirono. Una candela che non voleva accendersi era una cosa inaudita! Mancavano pochi giorni a Natale e tutte le candele erano eccitate all'idea di essere protagoniste della festa, con la luce, il profumo, la bellezza che irradiavano. Eccetto quella giovane candela rossa e dorata che ripeteva ostinatamente: «No e poi no! Io non voglio bruciare. Quando veniamo accese, in un attimo ci consumiamo. Io voglio rimanere così come sono, elegante, bella e soprattutto intera.».
«Se non bruci è come se fossi già morta senza essere vissuta», replicò un grosso cero, che aveva già visto due Natali. «Tu sei fatta di cera e stoppino, ma questo è niente. Quando bruci sei veramente tu e sei completamente felice». «No, grazie tante», rispose la candela rossa. « Ammetto che il buio, il freddo e la solitudine sono orribili, ma è sempre meglio che soffrire per una fiamma che brucia». «La vita non è fatta di parole e non si può capire con le parole, bisogna passarci dentro», continuò il cero. «Solo chi impegna il proprio essere cambia il mondo e allo stesso tempo cambia se stesso. Se lasci che la solitudine, buio e freddo avanzino, avvolgeranno il mondo». «Vuoi dire che noi serviamo a combattere il freddo, le tenebre e la solitudine?». «Certo!», ribadì il cero. «Ci consumiamo e perdiamo eleganza e colori, ma diventiamo utili e stimati. Siamo i cavalieri della luce». «Ma ci consumiamo e perdiamo forma e colore». «Sì, ma siamo più forti della notte e del gelo del mondo», concluse il cero.
Così anche la candela rossa e dorata si lasciò accendere. Brillò nella notte con tutto il suo cuore e trasformò in luce la sua bellezza, come se dovesse sconfiggere da sola tutto il freddo e il buio del mondo. La cera e lo stoppino si consumarono piano piano, ma la luce della candela continuò a splendere a lungo negli occhi e nel cuore degli uomini per i quali era bruciata.

 Accendiamo insieme    


Accendiamo insieme
la festa di Natale
con tante luci e suoni
e un gesto di bontà.

In ogni angolo del mondo
ha un colore il girotondo,
ma tutti aspettano a Natale
un qualcosa di speciale.

Mille sono gli auguri
per ogni persona e ogni età,
ma tutti sperano a Natale
che un sorriso passi là.

Una stella su nel cielo
oggi per tutti brillerà,
la speranza che domani
qualche cosa cambierà.

Noi bambini festeggiamo
e un regalo arriverà
stiamo tutti più vicini:
questa è la felicità.

Accendiamo insieme
la festa di Natale
con tante luci e suoni
e un gesto di bontà.
Accendiamo la festa nei nostri cuori, il Natale è ormai ad un soffio da noi!

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