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Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme. Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.

domenica 23 marzo 2014

Il mito: racconto della realtà.

Carissimi bambini,  pubblico i racconti mitologici che avete inventato immaginando di salire sulla Macchina del tempo e di essere arrivati nel periodo in cui l'uomo non sapeva darsi una spiegazione ai fenomeni che avvenivano intorno a lui.
Anche questa volta avete dimostrato creatività, entusiasmo,  impegno e partecipazione  democratica nel lavoro di gruppo. Con immenso orgoglio e soddisfazione dico che siete stati MITICI!!!
A domani per continuare il nostro percorso… sulla Macchina del Tempo ed inventare  questa volta racconti leggendari. Cosa mai vorremo scoprire? Quale leggendaria spiegazione vorremo darci?
 
 
Come nacque il giorno

All’inizio del mondo, nel lontano sud, vivevano il dio Kabul e sua figlia Notte, bruna e di carnagione scura come tutti i membri della sua famiglia. Era molto bella e tutti la volevano come moglie.
Notte si sposò ed ebbe un figlio di nome Giorno, con capelli biondi e carnagione chiara come la sua mamma.
Gli dei regalarono al padre scuro e alla figlia chiara due aquile. Per prima  vola Notte con la sua aquila “ali di rugiada” per bagnare le valli; poi vola  Giorno con la sua aquila “ali lucenti” e cielo e terra sono illuminati con il suo splendore.
Gruppo A: Enrico Giuseppe Karol Manuel

 La notte
All’inizio non esisteva ancora la notte e gli uomini lavoravano senza mai fermarsi.
Il re degli dei  allora ordinò al Sole di nascondersi per un po’ tutti i giorni dietro le nuvole per diventare scuro. Era nata la notte.
Da allora gli uomini lavorano solo di giorno e di notte si riposano.
Gruppo B: Vittoria, Lucia, Gloria, Alessia E.

 Un popolo di cenere
Su tutta la Terra regnava il silenzio. Gaspare e Mirria erano pieni di angoscia perché erano soli sulla Terra.
Sulla riva di un lago c’era il tempio della dea Lavenia. Gaspare e Mirria si inginocchiarono e pregarono. La dea disse loro di prendere la cenere del vulcano e  di buttarla alle  loro spalle mentre camminavano.
Gaspare e Mirria increduli presero la cenere e fecero come aveva detto loro la dea. E improvvisamente dalla terra uscirono uomini che si sparsero per il mondo.
Così nacquero gli uomini.
Gruppo C: Flavio, Pasquale, Elena, Milena

Come nacquero i cavalli
All’inizio del mondo esistevano solo gli unicorni. Essi erano animali agili e furbi con un corno lucente e tagliente.
Gli uomini, temendo che il corno potesse procurare loro delle ferite, non si avvicinavano mai ad essi.
Un giorno, però, gli uomini si fecero coraggio e chiamarono  a loro gli unicorni dicendo che se volevano vivere insieme dovevano sacrificare i loro corni.
Allora gli unicorni implorarono il Dio degli animali di spezzare loro i corni. Il Dio degli animali fece un miracolo  e i corni sparirono. Così gli unicorni furono chiamati cavalli e da allora sono amici dell’uomo.
Gruppo D: Alessia,  Luigia,  Zefira,  Rossana
 
L’origine delle primavera
All’inizio del mondo non esisteva la primavera. Gli uomini erano sempre tristi e incominciarono a desiderare una vita più allegra. Il dio Lakeus, allora, ruppe una sfera che conteneva una rara miscela  piena di semi profumati creata da lui. Dai semi caduti nella terra spuntarono piccoli e numerosi germogli.
Dopo un pò la terra si riempì  di bellissime  piantine, variopinte, profumate, allegre che gli uomini chiamarono fiori. Era nata la primavera che rallegra il cuore di tutti gli uomini.
Gruppo E: Annachiara, Giuseppe C.,  Giovanni, Emmanuel
 
 

A domani

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