A tutta…lancetta…un’ora
avanti.
Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme.
Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.
domenica 30 marzo 2014
domenica 23 marzo 2014
Il mito: racconto della realtà.
Carissimi bambini, pubblico i racconti mitologici che avete inventato immaginando di salire sulla Macchina del tempo e di essere arrivati nel periodo in cui l'uomo non sapeva darsi una spiegazione ai fenomeni che avvenivano intorno a lui.
Anche questa volta avete dimostrato creatività, entusiasmo, impegno e partecipazione democratica nel lavoro di gruppo. Con immenso orgoglio e soddisfazione dico che siete stati MITICI !!!
Gli dei regalarono al padre scuro e alla figlia chiara due aquile. Per prima vola Notte con la sua aquila “ali di rugiada” per bagnare le valli; poi vola Giorno con la sua aquila “ali lucenti” e cielo e terra sono illuminati con il suo splendore.
Gruppo A: Enrico Giuseppe Karol Manuel
Il re degli dei allora ordinò al Sole di nascondersi per un po’ tutti i giorni dietro le nuvole per diventare scuro. Era nata la notte.
Da allora gli uomini lavorano solo di giorno e di notte si riposano.
Gruppo B: Vittoria, Lucia, Gloria, Alessia E.
Sulla riva di un lago c’era il tempio della dea Lavenia. Gaspare e Mirria si inginocchiarono e pregarono. La dea disse loro di prendere la cenere del vulcano e di buttarla alle loro spalle mentre camminavano.
Gaspare e Mirria increduli presero la cenere e fecero come aveva detto loro la dea. E improvvisamente dalla terra uscirono uomini che si sparsero per il mondo.
Così nacquero gli uomini.
Gli uomini, temendo che il corno potesse procurare loro delle ferite, non si avvicinavano mai ad essi.
Un giorno, però, gli uomini si fecero coraggio e chiamarono a loro gli unicorni dicendo che se volevano vivere insieme dovevano sacrificare i loro corni.
Allora gli unicorni implorarono il Dio degli animali di spezzare loro i corni. Il Dio degli animali fece un miracolo e i corni sparirono. Così gli unicorni furono chiamati cavalli e da allora sono amici dell’uomo.
Anche questa volta avete dimostrato creatività, entusiasmo, impegno e partecipazione democratica nel lavoro di gruppo. Con immenso orgoglio e soddisfazione dico che siete stati MITICI
A domani per continuare il nostro percorso… sulla Macchina del Tempo ed inventare questa volta racconti leggendari. Cosa mai vorremo scoprire? Quale leggendaria spiegazione vorremo darci?
Come nacque il giorno
All’inizio del mondo, nel lontano sud, vivevano
il dio Kabul e sua figlia Notte, bruna e di carnagione scura come tutti i
membri della sua famiglia. Era molto bella e tutti la volevano come moglie.
Notte
si sposò ed ebbe un figlio di nome Giorno, con capelli biondi e carnagione chiara
come la sua mamma.Gli dei regalarono al padre scuro e alla figlia chiara due aquile. Per prima vola Notte con la sua aquila “ali di rugiada” per bagnare le valli; poi vola Giorno con la sua aquila “ali lucenti” e cielo e terra sono illuminati con il suo splendore.
Gruppo A: Enrico Giuseppe Karol Manuel
La notte
All’inizio non esisteva ancora la notte e gli
uomini lavoravano senza mai fermarsi.Il re degli dei allora ordinò al Sole di nascondersi per un po’ tutti i giorni dietro le nuvole per diventare scuro. Era nata la notte.
Da allora gli uomini lavorano solo di giorno e di notte si riposano.
Gruppo B: Vittoria, Lucia, Gloria, Alessia E.
Un popolo di cenere
Su tutta la Terra regnava il silenzio. Gaspare e
Mirria erano pieni di angoscia perché erano soli sulla Terra.Sulla riva di un lago c’era il tempio della dea Lavenia. Gaspare e Mirria si inginocchiarono e pregarono. La dea disse loro di prendere la cenere del vulcano e di buttarla alle loro spalle mentre camminavano.
Gaspare e Mirria increduli presero la cenere e fecero come aveva detto loro la dea. E improvvisamente dalla terra uscirono uomini che si sparsero per il mondo.
Così nacquero gli uomini.
Gruppo C: Flavio, Pasquale, Elena, Milena
Come nacquero i cavalli
All’inizio del mondo esistevano solo gli
unicorni. Essi erano animali agili e furbi con un corno lucente e tagliente.Gli uomini, temendo che il corno potesse procurare loro delle ferite, non si avvicinavano mai ad essi.
Un giorno, però, gli uomini si fecero coraggio e chiamarono a loro gli unicorni dicendo che se volevano vivere insieme dovevano sacrificare i loro corni.
Allora gli unicorni implorarono il Dio degli animali di spezzare loro i corni. Il Dio degli animali fece un miracolo e i corni sparirono. Così gli unicorni furono chiamati cavalli e da allora sono amici dell’uomo.
Gruppo D: Alessia, Luigia, Zefira, Rossana
L’origine delle primavera
All’inizio del mondo non esisteva la primavera. Gli uomini erano sempre tristi e incominciarono a desiderare una vita più allegra. Il dio Lakeus, allora, ruppe una sfera che conteneva una rara miscela piena di semi profumati creata da lui. Dai semi caduti nella terra spuntarono piccoli e numerosi germogli.
Dopo un pò la terra si riempì di bellissime piantine, variopinte, profumate, allegre che gli uomini chiamarono fiori. Era nata la primavera che rallegra il cuore di tutti gli uomini.
Gruppo E: Annachiara, Giuseppe C., Giovanni, Emmanuel
Gruppo E: Annachiara, Giuseppe C., Giovanni, Emmanuel
mercoledì 19 marzo 2014
Festa del Papà 2014
Ho raccolto le vostre dediche e le pubblico
volentieri.
Un papà speciale
Annachiara
Papà, ti voglio un mondo di bene. Mi porti a fare il giro del mondo, ma non è solo questo il motivo per il quale ti voglio bene, ce ne sono tanti altri e ci metterei un anno per dirli tutti, faccio un esempio: vai a lavorare per noi (senza offesa per mamma) per farci mangiare, fare sport, eccetera. Ti confesso una cosa, quando mi mettevi in punizione nel pensatoio, cioè in camera da letto, io prendevo i giochi da sotto al letto invece di pensare. Io ti voglio bene.
Caro papà non ti ho mai detto quanto ti voglio bene, sei la vita mia, il cuore che mi fa ragionare T.V.B. papà
Poesia al papà
tu sei come un arcobaleno.
Tu sorridi e mi dici: sei bello.
Tu per me sei un papà speciale.
Papà, tu mi porti in braccio,
quando non vado a scuola, mi porti con te al lavoro,
tu mi porti a passeggio.
Ti voglio bene papà.
Emmanuel
Il mio papà è sempre forte, bello e carino, ma qualche volta si arrabbia con me. "Papà tu mi accontenti sempre e mi compri l’ovetto kinder e tante altre cose. Papà grazie che vai a lavorare così possiamo lavarci, bere e tante altre cose.
Rossana
Il mio papà è la mia vita, mi accontenta sempre. Lui per me diventa un cuoco perché cucina sempre cose deliziose ogni giorno. Se litigo con qualcuno mi dice di non preoccuparmi perché di sicuro farò pace. Il mio papà è buono, dolce, divertente, insomma è una marea di cose.
Elena
Papà, tu sei un tesoro nascosto in fondo al mare, sei mitico papà. Tu sei la stella che brilla nel mio cuore. Ciao mio eroe che la mattina mi svegli con tanti baci. Ti voglio bene papà. Tanti auguri mio eroe. Tu dai senso alla mia vita.
Gloria
Il mio papà è una persona speciale che fa tutto per noi, ci aiuta sempre e quando siamo giù di morale lui ci fa ridere. Anche se a volte ci sgrida e ci mette in punizione so che ci vuole bene. Penso a lui ogni istante. Il mio papà è unico!!!
Caro papà, ti voglio un mondo di bene, però hai un difetto e te lo voglio dire: dici sempre che vuoi andare a fare una bella vacanza, ma poi non ci porti da nessuna parte. Buona festa a tutti i papà
Papà ti voglio bene un sacco, anche se sei a lavoro tutto il giorno, però so che lavori per noi. Quando mi abbracci mi sento protetta e tutti i miei pensieri brutti spariscono. Papà, anche se a volte mi sgridi sei un eroe. Buona festa del papà
Caro
papà,
tu
per me sei una persona speciale perché tu mi sostieni sempre, come d’estate quando
mi accompagni col motorino alla spiaggia anche se non ne hai voglia o quando giochi con me a calcio anche se ti stanchi. Flavio
Papà ti voglio un mondo di bene quando mi porti a San Ciro a giocare a pallone. Buona festa del papà
Papà, tu per me sei speciale. Mi porti a vedere il mare, lavori alla barca, giù nel giardino ed io mi dispero un poco.
Tu sei la mia vita e ti voglio bene nell’anima
venerdì 7 marzo 2014
La Festa delle Donne
Le origini della festa dell'8 marzo risalgono al 1908.
Nei primi giorni di marzo, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton avevano dato inizio ad una serie di proteste contro le inumane condizioni in cui erano costrette a lavorare.
L'8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, temendo azioni di sciopero e altre manifestazioni, bloccò le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Nello stabilimento scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere morirono arse dalle fiamme.
In seguito questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia in quella fabbrica americana.
Con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alle condizioni sociali, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle ingiustizie e delle sottomissioni che le donne dovettero subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il loro riscatto e la conquista della parità sociale rispetto agli uomini.
La scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo è stata fatta in Italia, esattamente nel 1946.
L’UDI (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare questa Giornata femminile.
Alle donne romane piacquero quei fiori gialli dal profumo particolare, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano tantissimo.
E così la mimosa divenne da allora il fiore simbolo delle donne e dell'8 marzo. Il tulipano è il simbolo mondiale.
Nei primi giorni di marzo, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton avevano dato inizio ad una serie di proteste contro le inumane condizioni in cui erano costrette a lavorare.
L'8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, temendo azioni di sciopero e altre manifestazioni, bloccò le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Nello stabilimento scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere morirono arse dalle fiamme.
In seguito questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia in quella fabbrica americana.
Con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alle condizioni sociali, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle ingiustizie e delle sottomissioni che le donne dovettero subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il loro riscatto e la conquista della parità sociale rispetto agli uomini.
La scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo è stata fatta in Italia, esattamente nel 1946.
L’UDI (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare questa Giornata femminile.
Alle donne romane piacquero quei fiori gialli dal profumo particolare, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano tantissimo.
E così la mimosa divenne da allora il fiore simbolo delle donne e dell'8 marzo. Il tulipano è il simbolo mondiale.
domenica 2 marzo 2014
Il periodo più giocoso dell'anno
Il Carnevale indica un periodo compreso tra l’Epifania e la Quaresima,
caratterizzato da scherzi e divertimenti, balli e feste in maschera.
La storia del Carnevale sembra avere origini molto antiche risalenti al periodo greco-romano durante il quale si tenevano cerimonie pagane in onore del Dio Saturno, per propiziare l’inizio dell’anno agricolo dando il benvenuto alla stagione primaverile portatrice di fertilità e fecondità. Durante questi festeggiamenti si capovolgevano i rapporti gerarchici consentendo uno scambio di ruoli tra plebei e nobili tramite l’uso di maschere ed eccessi sfrenati di cibo e bevande.
In seguito alla diffusione del Cristianesimo i riti del Carnevale persero il carattere magico-rituale per diventare semplice occasione di divertimento popolare consistente in un rovesciamento buffonesco della realtà, celebrato con balli, sfilate in maschera e carri allegorici.
Il Carnevale, oggi, si festeggia in tutto il mondo, ma è in Italia, in un certo senso, che si continua a fare la storia del Carnevale in quanto vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi al mondo: il Carnevale di Venezia, il Carnevale di Viareggio, di Putignano, di Cento e il Carnevale di Foiano.
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