Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme.
Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.
venerdì 30 marzo 2012
Tris...digitale
Bambini, ho trovato in rete una versione digitale del famoso giochino "Tris". Scegliete fra i quattro livelli di difficoltà e sono sicura che vi divertirete! Sarete senz'altro più bravi di me!
lunedì 26 marzo 2012
Storia di un albero
Un mattino il sole splendeva nel cielo blu e i caldi raggi iniziarono a riscaldare la terra.
C’era un grande albero con le braccia aperte, nudo senza nemmeno una foglia; si era addormentato così e dormiva ancora. Un simpatico raggio di sole giocò un po’ tra i suoi rami, carezzò le rughe del suo tronco, scivolò giù, fin dove i piedi entravano nella terra e gli disse: “Vecchio albero, sveglia! Sono il primo raggio di sole, sono venuto a portarti la primavera!”. Tra un po’ verranno a festeggiarti per l’ossigeno che diffondi, per i fiori colorati, per i tuoi frutti, per le tue verdi foglie!”
L’albero, ancora assonnato, lo osservò e pensò che doveva iniziare a germogliare!”,
Da un buco del tronco, nel sentire il chiacchierio, si affacciò uno scoiattolino. Un piccolo riccio si allungò al sole. Il raggio di sole lo accarezzò tutto con il suo calore e il cuore del riccio cominciò a battere sempre più forte e felice.
Tanti fiori colorati come un arcobaleno stavano sbocciando, nei prati stava rispuntando l’erbetta nuova, gli insetti iniziavano a volare da una corolla all’altra impollinando i fiori e gli uccellini covavano le uova nei nidi nascosti tra i rami.
In breve dai nidi si alzarono i pigolii dei piccoli, mentre tutta la natura sorrideva e il nostro albero germogliava in tutto il suo splendore, pronto per gridare: “Benvenuta primavera!”.
sabato 24 marzo 2012
mercoledì 21 marzo 2012
lunedì 19 marzo 2012
Quando Dio creò il papà
Quando il buon Dio decise di creare il padre, cominciò con una struttura piuttosto alta e robusta. Allora un angelo che era lì vicino gli chiese: «Ma che razza di padre è questo? Se i bambini hai deciso che li farai alti come un soldo di cacio, perché hai fatto il padre così grande? Non potrà giocare con le biglie senza mettersi in ginocchio, rimboccare le coperte al suo bambino senza chinarsi e nemmeno baciarlo senza quasi piegarsi in due!».
Dio sorrise e rispose: «E’ vero, ma se lo faccio piccolo come un bambino, i bambini non avranno nessuno su cui alzare lo sguardo.»
Quando poi fece le mani del padre, Dio le modellò abbastanza grandi e muscolose.
L’angelo scosse la testa e disse: «Ma.. mani così grandi non possono aprire e chiudere spille da balia, abbottonare e sbottonare bottoncini e nemmeno legare treccine o togliere una scheggia da un dito.»
Dio sorrise e disse: «Lo so, ma sono abbastanza grandi per contenere tutto quello che c’è nelle tasche di un bambino e abbastanza piccole per poter stringere nel palmo il suo piccolo viso.»
Dio stava creando i due più grossi piedi che si fossero mai visti, quando l’angelo sbottò: «Non è giusto. Credi davvero che queste due barche riuscirebbero a saltar fuori dal letto la mattina presto quando il piccolo piange? O a passare fra un mucchio di bambini che giocano, senza schiacciarne almeno due?»
Dio sorrise e rispose: «Sta tranquillo, andranno benissimo. Vedrai: serviranno a tenere in bilico un bambino che vuol giocare a cavalluccio o a scacciare i topi nella casa di campagna oppure a sfoggiare scarpe che non andrebbero bene a nessun altro.»
Dio lavorò tutta la notte, dando al padre poche parole, ma una voce ferma e autorevole; occhi che vedevano tutto, eppure rimanevano calmi e tolleranti. Infine, dopo essere rimasto un po’ sovrappensiero, aggiunse un ultimo tocco: le lacrime. Poi si volse verso l’angelo e domandò: «E adesso sei convinto che un padre possa amare quanto una madre?».
E. BombeckDio sorrise e rispose: «E’ vero, ma se lo faccio piccolo come un bambino, i bambini non avranno nessuno su cui alzare lo sguardo.»
Quando poi fece le mani del padre, Dio le modellò abbastanza grandi e muscolose.
L’angelo scosse la testa e disse: «Ma.. mani così grandi non possono aprire e chiudere spille da balia, abbottonare e sbottonare bottoncini e nemmeno legare treccine o togliere una scheggia da un dito.»
Dio sorrise e disse: «Lo so, ma sono abbastanza grandi per contenere tutto quello che c’è nelle tasche di un bambino e abbastanza piccole per poter stringere nel palmo il suo piccolo viso.»
Dio stava creando i due più grossi piedi che si fossero mai visti, quando l’angelo sbottò: «Non è giusto. Credi davvero che queste due barche riuscirebbero a saltar fuori dal letto la mattina presto quando il piccolo piange? O a passare fra un mucchio di bambini che giocano, senza schiacciarne almeno due?»
Dio sorrise e rispose: «Sta tranquillo, andranno benissimo. Vedrai: serviranno a tenere in bilico un bambino che vuol giocare a cavalluccio o a scacciare i topi nella casa di campagna oppure a sfoggiare scarpe che non andrebbero bene a nessun altro.»
Dio lavorò tutta la notte, dando al padre poche parole, ma una voce ferma e autorevole; occhi che vedevano tutto, eppure rimanevano calmi e tolleranti. Infine, dopo essere rimasto un po’ sovrappensiero, aggiunse un ultimo tocco: le lacrime. Poi si volse verso l’angelo e domandò: «E adesso sei convinto che un padre possa amare quanto una madre?».
19 Marzo San Giuseppe
Festa del Papà
Beato il papà che chiama alla vita e sa donare la vita per i figli.
Beato il papà per il quale i figli contano più degli hobby e della partita.
Beato il papà che cresce insieme ai figli e li aiuta
a diventare se stessi.
Beato il papà che sa pregare con i figli
e confrontare la vita con il Vangelo.
Beato il papà convinto che un sorriso
vale più di un rimprovero, uno
scherzo più di una critica, un
abbraccio più di una predica.
Beato il papà che non teme di essere
tenero e affettuoso.
Beato il papà che sa capire e perdonare
gli sbagli dei figli e riconoscere i propri.
Beato il papà che non sommerge i figli
di cose, ma li educa alla sobrietà e alla condivisione.
Beato il papà che non si ritiene perfetto e sa ironizzare sui propri limiti.
Beato il papà che cammina con i figli verso orizzonti aperti all’uomo, al mondo, all’eternità.
Beato il papà per il quale i figli contano più degli hobby e della partita.
Beato il papà che cresce insieme ai figli e li aiuta
a diventare se stessi.
Beato il papà che sa pregare con i figli
e confrontare la vita con il Vangelo.
Beato il papà convinto che un sorriso
vale più di un rimprovero, uno
scherzo più di una critica, un
abbraccio più di una predica.
Beato il papà che non teme di essere
tenero e affettuoso.
Beato il papà che sa capire e perdonare
gli sbagli dei figli e riconoscere i propri.
Beato il papà che non sommerge i figli
di cose, ma li educa alla sobrietà e alla condivisione.
Beato il papà che non si ritiene perfetto e sa ironizzare sui propri limiti.
Beato il papà che cammina con i figli verso orizzonti aperti all’uomo, al mondo, all’eternità.
auguri a tutti i papà
A Don Peppe Diana
domenica 18 marzo 2012
L'impiccato "2"
È un po’ tardi per giocare, ma domani è festa! Per cercare altre parole cliccate sempre su start game
sabato 17 marzo 2012
Il gioco dell'impiccato
Carissimi bambini, navigando in rete ho trovato questo bellissimo giochino "L'Impiccato". Provate ad indovinare le parole! Per rigiocare cliccate su “start game”
giovedì 15 marzo 2012
Lascia o raddoppia?
Bambini, scegliete la parola adatta tra le due suggerite. Attenti a “lasciare o raddoppiare” la consonante!
mercoledì 14 marzo 2012
martedì 13 marzo 2012
lunedì 12 marzo 2012
sabato 10 marzo 2012
mercoledì 7 marzo 2012
Storie di MP E MB
C’erano una volta due amiche. Una si chiamava “P”, l'altra "B". Tutte e due erano molto infelici, perché non riuscivano a camminare insieme: “P” aveva una gamba sola e “B”, con il suo grosso pancione, perdeva sempre l’equilibrio.
Per rimediare a tale inconveniente, la “M”, un’amica che abitava vicino a loro, si offrì di accompagnarle, a turno, nelle loro passeggiate.
Da quel giorno “MP” e “MB” furono viste sempre insieme.
Cari bambini, le paroline che contengono il suono MP e MB
non aspettano altro che essere nascoste nello schema-rebus che vi ho dato per giocare a nascondino. Mettetevi subito al lavoro. A scuola le cercheremo, le porteremo alla…luce e le metteremo tutte nel...sacco!
martedì 6 marzo 2012
lunedì 5 marzo 2012
sabato 3 marzo 2012
venerdì 2 marzo 2012
La cosa più importante
Carissimi bambini, pubblico volentieri il vostro lavoro, frutto di ascolto, di riflessione, rielaborazione e drammatizzazione di storie, organizzazione di contenuti e informazioni. Una bellissima avventura vissuta in continuità tra una “scuola e l’altra”, con le vostre care maestre della scuola dell’infanzia e noi della scuola primaria.
BRAVI! BRAVI! BRAVI!
Per una migliore visualizzazione cliccare con il pulsante sinistro del mouse su “fullscreen”.
giovedì 1 marzo 2012
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