Gli esperti Enzo Guida e Giuseppe Strano ci fanno da … ciceroni.
(Donne al pozzo di Paul Signac, olio su tela - 1892)
Quando i nostri nonni erano piccoli…
In tutte le abitazioni non mancavano le cisterne
e i pozzi dove confluiva l’acqua piovana dai tetti, mantenuti sempre puliti e
tinteggiati con calce viva. Le cisterne si pulivano accuratamente almeno una
volta all’anno e, per impedire la proliferazione di animaletti, si immergeva nell’acqua
del pozzo una grossa pietra di calce
viva. Un altro modo per disinfestare le cisterne era quello
di usare delle anguille d’acqua dolce che si nutrivano dei piccoli insetti
scuri volgarmente chiamati “capuozzi.”
L’acqua dei pozzi veniva usata per il bucato e
per le faccende domestiche, raramente si adoperava per cucinare. L’acqua si
attingeva dai pozzi con un secchio legato ad una fune; quando la fune si rompeva si recuperava il
secchio dal fondo del pozzo con piccola ancora, chiamata "porpara", legata all'estremità di una
fune.
Durante l’estate l’acqua piovana scarseggiava per cui le cisterne
rimanevano asciutte. Le persone allora si approvvigionavano di acqua recandosi alle
fontanine pubbliche, dislocate in vari punti del Paese, con secchi, recipienti,
damigiane e facendo file interminabili.
Le sorgenti di Vico
Equense
Le sorgenti di cui abbiamo raccolto notizie e
che alimentavano le fontanine sono la sorgente della Sperlonca, la sorgente di
Capo d’Acqua, e la sorgente Acqua Santa.
Localizziamo sulla
mappa le sorgenti
La sorgente della Sperlonca
L’ acqua sorgiva della Sperlonga, che esce
incessantemente da una fonte naturale che scorre dalle pendici del Monte Faito,
alimentava tutta la città di Vico Equense e i due mulini idrici per la macina di grano e olive.
La sorgente di Capo d'Acqua
La sorgente è formata da un abbeveratoio che raccoglie l’acqua che
sgorga gocciolando dalla roccia. Qui sono presenti le larve di rospi e
salamandre. La parete di roccia è grondante d’acqua ed è ricoperta di muschi e
felci.
La sorgente Acqua Santa
La leggenda vuole che a far sgorgare l’acqua dalla roccia sia stato San Michele con un colpo di lancia. La sorgente è fondamentale per la crescita di alcune delle specie protette ed è anche un’importante stazione di riproduzione per la salamandra pezzata e luogo prediletto per l’approvvigionamento d’acqua dolce per numerosi uccelli e mammiferi.
Pianticella
di Pinguicula vicino alla sorgente. Fiorisce in primavera con innumerevoli
sfumature viola.
Le conoscenze apprese attraverso i ricordi, i racconti dei nonni, gli esperti, relativamente all’uso e consumo delle risorse idriche del nostro Territorio, ha accresciuto in noi la consapevolezza del valore inestimabile del “Bene Acqua”
Buongiorno, è possibile avere il contatto degli esperti Enzo Guida e Giuseppe Strano?
RispondiEliminaLaura.sciare in il ibero.it
Per una ricerca molto importante sui pozzi del Faito. Grazie
Mi dispiace per aver letto solo ora.Se è sempre interessata mi posso attivare.
RispondiElimina