Avanti tutta… allora.
Il figlio del mare
In un paese
lontano, sulle rive del grande oceano, i pescatori con le loro barche
affrontavano ogni giorno le onde minacciose per pescare un po' di pesce.Con loro partiva sempre Medjo, un giovane dai capelli rossi, forte e coraggioso che i pescatori avevano soprannominato “Figlio del mare”.
Medjo non aveva una barca sua e il suo sogno più grande era proprio quello di possedere un veloce battello da pesca tutto suo per affrontare da solo il mare aperto. In attesa che questo sogno si avverasse, egli seguiva i pescatori in mare, li aiutava a tirare su le reti cariche di pesci, oppure scompariva tra le onde nuotando sempre più lontano dalla riva.
Quando
tornava sulla spiaggia, tutti i bambini del paese gli si facevano intorno per
sentire i racconti delle meraviglie nascoste nel mare. «Oggi ho visto una
conchiglia grande come la piazza del paese con dentro una perla bianchissima,
che si è chiusa appena una squalo si è avvicinato.» disse Medjo.
«E non ti ha
mangiato lo squalo ?» chiese un ragazzino.
«No, perché
mi sono nascosto in un bosco di alghe insieme a tanti pesciolini colorati» rispose.
«Come mai lo
squalo non vi ha visti?» chiese un altro.
«Noi siamo
stati più veloci di lui a nasconderci e poi lui si è arrabbiato ed è andato via.»
Il giorno
dopo ci fu una grande tempesta, le onde erano molto alte e minacciose e le navi
furono costrette a fermarsi nel piccolo porto del paese.
Davanti a quelle splendidi navi Medjo pensava: «Se potessi avere un veliero come quello, con le vele bianche come la neve e navigare per l'oceano, sarei l'uomo più felice della terra, vivrei sempre in mare!!!»
Proprio da quel veliero scese il Re per cercare un rifugio per la notte e vedendo quel giovane dai capelli rossi incantato a guardare la sua nave, gli si avvicinò e gli disse:
Davanti a quelle splendidi navi Medjo pensava: «Se potessi avere un veliero come quello, con le vele bianche come la neve e navigare per l'oceano, sarei l'uomo più felice della terra, vivrei sempre in mare!!!»
Proprio da quel veliero scese il Re per cercare un rifugio per la notte e vedendo quel giovane dai capelli rossi incantato a guardare la sua nave, gli si avvicinò e gli disse:
«Ti piacciono
le mie navi vero?»
«Certo, farei
qualsiasi cosa per averne una tutta per me.»
«Bene, ti cederò la mia nave, quella più grande con le vele bianche come la neve, se riuscirai a ripescare il mio tesoro che la tempesta ha trascinato sul fondo del mare, proprio lì all'imbocco del porto.»
«Bene, ti cederò la mia nave, quella più grande con le vele bianche come la neve, se riuscirai a ripescare il mio tesoro che la tempesta ha trascinato sul fondo del mare, proprio lì all'imbocco del porto.»
Medjo accettò
la prova, raggiunse la punta estrema del porto e si tuffò nel mare in tempesta.
«Non ce la
farà mai” pensavano i vecchi pescatori, nessuno sopravvive a una tempesta come
questa.»
Tuttavia
rimasero lì ad aspettare con una punta di speranza.
I minuti passarono lentissimi.
I minuti passarono lentissimi.
Medjo intanto
aveva raggiunto il fondo del mare; la tempesta agitava le acque cosi forte che
riusciva a spostare perfino alcune conchiglie che si erano incastrate sul
fondo.
Era buio, non
si vedeva niente, l'acqua era torbida e il giovane aveva ancora poca aria nei
polmoni, poi avrebbe dovuto risalire in superficie altrimenti sarebbe morto.
Stava per
darsi per vinto, quando un grasso delfino che si era adagiato sul fondale, si
mosse.
Medjo vide un
grosso forziere semiaperto dal quale, con la poca luce che ogni tanto filtrava,
splendevano alcuni oggetti d'oro.
Era il tesoro
del re.
I pescatori
sulla spiaggia se ne stavano tornando nelle loro case quando all'improvviso
videro qualcosa che stava spuntando dalle onde bianche di schiuma: era Medjo il
giovane dai capelli rossi che nuotava verso il porto tenendo stretto a sé il
forziere del re.
«E' lui!! Ce
l'ha fatta! Ce l'ha fatta!» gridavano i pescatori e i bambini, mentre tutti
accorrevano al porto per aiutare il giovane tanto coraggioso a tirare a riva il
tesoro del Re.
Il re come
promesso, diede al giovane il suo bellissimo veliero.
Adesso anche
Medjo, il figlio del mare, aveva una nave e la più bella che avesse mai potuto
desiderare.
Avrebbe
realizzato così tutti i suoi sogni da marinaio.
Ed ora non ci resta che pubblicare le vostre speranze, i vostri desideri, i vostri sogni. Magari nell'ora di tecnologia-informatica. Che ne pensate?
A tutta forza… allora!!!
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