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Benvenuti a tutti. Ciao bambini. Sono la maestra Rosaria. Sorpresi? Anche se in ritardo ho mantenuto la promessa ed ora eccomi qua, su questo blog, dove passeremo un po' di tempo insieme. Saluto anche tutti i bambini e le colleghe che non conosco, sperando che vorranno condividere con noi esperienze, emozioni, sentimenti, sensazioni, idee.
Allora pronti? Salite tutti a bordo e ripercorriamo insieme le tappe più significative del nostro percorso.

domenica 31 marzo 2013

... e il terzo giorno resuscitò

È Pasqua
 
 
Campane di Pasqua festose
che a gloria quest'oggi cantate,
oh voci vicine e lontane
che Cristo risorto annunciate,
ci dite con voci serene:
"Fratelli, vogliatevi bene!
Tendete la mano al fratello,
aprite la braccia al perdono;
nel giorno del Cristo risorto
ognuno risorga più buono!"
E sopra la terra fiorita,
cantate, oh campane sonore,
ch'è bella, ch'è buona la vita,
se schiude la porta all'amore.
 

Buona Pasqua a tutti, bambini. Che la Pace del Signore ci accompagni sempre nel nostro cammino e  illumini il sentiero della nostra vita.

 

sabato 30 marzo 2013

Il giorno del Silenzio

Sabato Santo
Siediti ai bordi dell'aurora...
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte...
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente...
per te canterà l'usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio...
Dio ti parlerà.
Swami ViveKananda    
Il silenzio schiude le sorgenti dell'anima!
S.Orione

venerdì 29 marzo 2013

Quanto mi ami?

Gastone il Centurione
Gastone era un centurione e ormai da 30 anni si trovava alle dipendenze di Pilato. Di condannati ne aveva visti tanti, ma nessuno come questo Galileo. «Con tutte le torture che gli sono state fatte dovrebbe essere già morto... e invece mantiene sempre la calma, pur tra inaudite sofferenze... e poi... mi ricorda qualcuno...».
Intanto Gesù fu caricato della croce e il triste corteo si avviò verso il Calvario. Ad un tratto lungo la strada apparve una Donna. «E' la madre del condannato», sussurrò qualcuno. Gastone si voltò ed ebbe un sussulto: come un lampo il passato gli tornò davanti agli occhi.
Era un giovane soldato, appena giunto dall'Italia, quando venne mandato con dei colleghi in Galilea a causa di una sommossa. Come gli altri soldati era un prepotente: entrava nei villaggi e saccheggiava le case senza aver rispetto per nessuno. Un giorno la sua guarnigione rimase senza viveri e i soldati decisero di prendere con la violenza un po' di provviste. Gridando e schiamazzando misero in subbuglio il paesino di Nazaret: le urla delle donne e il pianto dei bambini, invece di impietosirli, li facevano divertire.
Mancava ancora una casetta: Gastone fu il primo ad entrare; ma si fermò di colpo. All'interno non c'era niente di strano: solo una donna con un bambino; eppure l'atmosfera era talmente soprannaturale che i soldati entrando rimanevano ammutoliti. Gastone una volta aveva visto da vicino Cesare, eppure da quei due si irradiava una maestà ben superiore a quella dell'imperatore.
Con una voce dolcissima e molto calma la Signora domandò: «Avete bisogno di qualcosa?». I soldati si guardavano imbarazzati. Gastone si fece coraggio e rispose: «Avremmo bisogno di un po' di cibo, ma non vorremmo essere di disturbo...». La Donna si rivolse al bambino: «Gesù, vai a prendere un po' di provviste». Il bambino subito si alzò e corse in dispensa. Quando tornò aiutò la Mamma a preparare tanti fagottini quanti erano i soldati. Infine, la Donna distribuì le provviste a ciascuno di loro.
Pur essendo molto giovane, tutti ebbero l'impressione di trovarsi di fronte alla propria madre. Gastone non aveva più dimenticato quello sguardo e adesso era sicuro di riconoscerlo in quella Donna.
«Il condannato dev'essere quel bambino!». Era la prima volta che provava compassione per un condannato. Un pensiero gli si affacciò alla mente: «Quest'uomo ha affermato di essere Figlio di Dio... E se fosse vero?». La Donna intanto seguiva il Figlio con una compostezza e una dignità che ferivano profondamente il cuore del buon centurione.
Arrivarono sul Calvario e dopo tre ore di tremenda agonia, alla morte di Gesù Gastone cadde in ginocchio ed esclamò: «Costui era veramente Figlio di Dio!», e così dicendo gli tornarono alla mente le Sue ultime parole: «Donna ecco tuo Figlio»: solo allora capì che si trattava di una Maternità universale ed ebbe un sussulto: era proprio questa l'impressione che aveva avuto quando aveva visto la Donna per la prima volta.



Chiesi a Gesù:
 «Quanto mi ami?»
Mi rispose:
«Tanto così...»
e allargò le braccia,
 poi morì...  
 
 
...quando la solitudine del cuore
tocca il punto estremo dell'abbandono
e della sofferenza,
e si incrina,
allora provoca
il germe della speranza.

giovedì 28 marzo 2013

L'Ultima Cena

Bambini, gli eventi che condussero alla morte di Gesù sono commemorati ogni anno con la festività della Pasqua. Ecco cosa avvenne. Gesù e i dodici discepoli da lui scelti si recarono  a Gerusalemme per celebrare la Pasqua ebraica, una festa che ricordava la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù d'Egitto. Gesù sapeva di correre gravi rischi:  diceva troppo chiaramente la verità, condannava le ingiustizie,  si opponeva ai capi religiosi  mettendo in discussione il loro potere e le loro idee, perdonava i peccatori e aveva osato dischiararsi Figlio di Dio. Per tutti questi motivi i capi religiosi e i capi del popolo volevano farlo morire. Questa speciale ricorrenza della Pasqua ebraica, perciò, sarebbe stata l'ultima cena che Gesù e i dodici discepoli avrebbero consumato insieme.
Ora guardate questo bellissimo video dell’Ultima Cena. Ci farà comprendere con maggiore efficacia l'amore che Dio nutre per tutti gli uomini.
 
 
Preghiera del Giovedì Santo
Se dovessi scegliere
 una reliquia della Tua Passione,
 prenderei proprio quel catino
 colmo d'acqua sporca.
 Girare il mondo con quel recipiente
 e ad ogni piede
 cingermi dell'asciugatoio
 e curvarmi fino a terra,
 non alzando mai lo sguardo oltre il polpaccio
 per non distinguere
 i nemici dagli amici,
 e lavare i piedi del vagabondo,
 dell'ateo, del drogato,
 del carcerato, dell'omicida,
 di chi non mi saluta più,
 di quel compagno per cui non prego più,
 in silenzio,
 perché tutti capiscano il tuo amore
 nel mio.
 Madeleine Delbrêl
 

domenica 24 marzo 2013

Domenica delle Palme

 
 
Oh, i bei rami d’olivo! chi ne vuole?

Son benedetti, li ha baciati il sole.

In queste foglioline tenerelle

vi sono scritte tante cose belle.

Sull’uscio, alla finestra, accanto al letto

metteteci l’ulivo benedetto!

Come la luce e le stelle serene:

un po’ di pace ci fa tanto bene.

G.Pascoli

 
Auguri di Pace a tutto il Mondo


mercoledì 20 marzo 2013

Arriva la primavera!

Bambini, sembra che la primavera tardi ad arrivare, ma presto essa esploderà in tutta la sua bellezza e di nuovo ci meraviglierà rallegrando  i nostri cuori. Un momento, sembra che qualcuno  la stia vedendo arrivare. Leggete la storia e scoprirete chi…

Il passero e la primavera
Hai visto, stamani, quel piccolo passero bruno sul tetto? Lo hai visto mentre saltellava sulla grondaia? Cos'aveva da guardare, di lassù? E, adesso, cosa ha da fare, che vola verso il campanile? Cosa va a vedere da lassù?
Egli ha visto quello che tu non vedi ancora. Egli ha sentito quello che tu non hai udito ancora: un colore nuovo, un tepore nuovo.
Egli ha visto che, lassù sul colle, la neve si scioglie: egli ha sentito che, sul ramo, il ghiacciuolo scricchiola e cade: egli ha visto che laggiù, nella terra bruna, è spuntato il primo filo di erba verdissima.
Guarda come si scrolla felice nel suo mantelluccio di penne!
Senti come cinguetta allegra la sua voce. Egli dice: « Arriva la primavera! ».

Orio Vergani


 

martedì 19 marzo 2013

Festa del Papà

19 Marzo San Giuseppe
Festa del Papà
 
Carissimi bambini, chiedo scusa se pubblico solo adesso le  bellissime  e affettuosissime parole  che avete rivolto ai vostri papà. Come sapete il martedì noi docenti ci tratteniamo a scuola per concordare le attività  che dovrete svolgere per acquisire nuove competenze.
   
Allora, iniziamo da Pasquale e voi sapete perché…

Papà, sei il migliore del mondo, papà, sei il mio angelo, papà ti voglio bene, papà sei la stella del mio cuore, papà, sei il mio angelo.
Pasquale


 

Papà, sei il mio mare che splende come una bellissima stella che brilla. Quando sono triste è perché tu m i manchi. Sei sempre la mia anima. Ti voglio tantissimo bene.
Lucia

 

Papà ti voglio bene, sei il mio eroe, sei il mio cuore.
Elena

 

Papà per me è tutto l’universo. Papà per me è un tesoro. Papà per me è una pietra preziosa, papà per me significa non aver paura, significa affetto, ma soprattutto significa amore.
Alessia C.


 

Papà, sei la mia vita, sei l’angelo che mi protegge, sei la stella che brilla di più nel cielo.
Enrico

 
Papà, sei il mio angelo custode, papà sei il mio sole, più bello di tutti i soli.
Luigia


 
Papà, tu sei il papà migliore del mondo e ti voglio bene, no, ti voglio bene tantissimo.
Giuseppe C.
 


Caro papà, sei il papà più buono del mondo. Tu sei sempre nel mio cuore. Ti voglio tanto bene, papi.

Milena


 

Papà, tu sei il mio angelo custode, sei tutto quello che ho, sei la stella che splende più di tutte le stelle.
Flavio


 
Papà, sei il mio angelo custode, sei la mia anima, la cosa più bella, sei il mio cuore.
Annachiara


Papà, ogni giorno che passa, ti voglio sempre più bene.
Jessica


Papà sei il mio cuore, papà, quando sei al lavoro mi manchi tanto, papà ogni giorno che passa ti voglio sempre più bene, ti voglio bene papà, papà, buona festa del papà.

Vittoria


Papà, tu sei il mio cuore ed io ti voglio tanto bene.
Zefira



Papà, tu sei il mio tesoro più grande di tutti i papà. Ti voglio tanto bene.
Giuseppe Karol


Papà, tu sei il mio tesoro,sei il mio cuore.
Emmanuel

Ti amo, ti amo, ti amo papi
Giovanni

 

Papà io ti voglio in mondo di bene. Papà, sei il mio unico tesoro.
Manuel


 

Papà, ogni giorno che passa, io ti voglio sempre più bene. Quando non ti vedo mi manchi. Papà, senza di te, io morirei. Papà, tu sei la luna che brilla. Papà, sei tutta la mia vita. Ti voglio un mondo di bene.
Gloria


Papà, tu sei un tesoro per me, ma la cosa più bella è che tu sei accanto a me.
Rossana



Caro papà, sei la prima stella che vedo brillare, sei la mia luna, tu sei il mio mare, il mio cielo, il mio mondo perfetto.
Alessia E.
 


Come promesso pubblico anche la poesia in napoletano che ha portato Lucia e che vi è tanto piaciuta. Può essere utile ai bambini che l’anno scorso avevano scelto la poesia che abbiamo imparato quest’anno “Cos’è un papà”.
 

‘O Pate

Pe tutta ‘a vita st’ommo te sta accante,
e tu a stiente, t’accuorge che sta llà;
p’e figlie fa ‘e tutt, e nun se vante,
e soffre spisso senza mai parlà.

 E comme a San Giuseppe, zitt e muto,
s’abbraccia ‘a croc e fa ‘o vulere ‘e Dio;
fatica, prega e resta scanusciuto,
e quante chiagne … chiagne, t’o dich’io!
Si pure tene ‘mpietto nu dulore,
‘o stesso, p’à fatica, esce ‘a matina.

Si te richiama, ‘o ffa pè vero amore;
pe’ te dà gioia, soffre tutt’e ppene.
Salutalo quante jesci e quante tuorne,
e falle qualche vota ‘na carezza.
‘O bene che fa ‘o pate l’annasconne,
pecchè è ommo … e l’ommo accussì fa.

Ciao bambini, a giovedì. 
 

venerdì 8 marzo 2013

Auguri sempre!

“Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida, che non finisce mai".
Oriana Fallaci